Scritto da Giancarlo il . Pubblicato in Dicono di me.

Il museo Ugo Guidi, una piccola realtà internazionale a Forte dei Marmi

venerdì, 19 gennaio 2018, 16:00

di Giacomo Mozzi

Ugo guidi1A Vittoria Apuana, in via Matteo Civitali al numero 33 c'è una casa/museo intitolata allo scultore Ugo Guidi. Questa è una delle poche case museo riconosciute dalla regione Toscana e inserita nei vari itinerari museali e nelle giornate del MIBACT per la cultura. 

La Gazzetta di Viareggio è andata ad intervistare il direttore e figlio di Ugo Guidi, Vittorio Guidi, che con gentilezza ci ha fatto visitare la casa museo e spiegato le mostre che vengono organizzate al suo interno. 

Partiamo dall'ultima inaugurazione fatta al museo, come nasce la mostra " Belle Arti in procura" e come arriva al Museo Ugo Guidi?

La mostra é in corso dal 13 gennaio fino al primo di febbraio al museo, nella sua forma originale é stata presentata in procura, sollecitata dal procuratore di Massa. La mostra nasce grazie ad una collaborazione tra l'accademia di belle arti di Carrara ed il procuratore stesso, infatti si ha un'esposizione di ragazzi dell'accademia all'interno della procura e questa collaborazione si é allargata al museo Ugo Guidi. Per il secondo anno ospitiamo dei ragazzi selezionati da un professore dell'accademia, invece a Massa siamo al quarto anno dell'evento. Al museo espone Maria Diletta Alessi e Niccolò Fagnini. Sabato all' inaugurazione erano presenti il sindaco di Forte dei Marmi, il procuratore di Massa e il professore che spiegava il percorso di questi ragazzi e le tematiche affrontate.Piano piano sta diventando un appuntamento fisso del mese di gennaio al museo Ugo Guidi.

Come nasce il museo, o meglio la casa museo?

Il museo è sorto su una conservazione di opere da parte della famiglia che ha tenuto questa casa esattamente come era alla scomparsa di mio padre, Ugo Guidi, nel 1977. Una casa che é rimasta ferma nel tempo ed essendo un contenitore straordinario di opere d'arte dato che è la testimonianza di tutte le opere nate qui, tra il giardino e lo studio di mio padre, è diventata una casa estremamente importante dato che è inserita in siti a livello nazionale ed internazionale come le "Case museo d'Italia" e le " Case della memoria della Toscana" e dal 2005 siamo stati sollecitati dalla regione Toscana ad entrare nelle giornate di primavera di Amico Museo e con questa occasione la provincia ci ha chiesto di entrare nei musei della provincia e così anche per la regione. Nel 2007 abbiamo costituito un'associazione " Amici del Museo Ugo Guidi Onlus" ed abbiamo iniziato ad ospitare mostre di altri autori. Quella che abbiamo in corso, " Belle arti in procura" è la 134esima mostra che ospitiamo. Dieci anni fa il Logos Hotel ci ha chiesto se era possibile collaborare e così abbiamo ampliato i nostri spazi per le mostre usufruendo della hall dell'hotel. Siamo molto soddisfatti per la grande esperienza che ci siamo fatti e per il riuscire a portare il nome di mio padre in moltissimi luoghi dove gli artisti ci richiedono il patrocino.

Nella casa museo quindi ci sono, quando non ci sono altre mostre, solo opere di Ugo Guidi? 

Sì, sono tutte opere di Ugo Guidi, che si vanno ad integrare con le mostre temporanee quando ci viene richiesto lo spazio. Questo è importante perché nella limitatezza degli spazi diamo sempre la possibilità all'artista di operare come vuole, ossia di allestire le sue opere come vuole potendo anche fare degli spostamenti sulle opere di mio padre. E' molto interessante osservare la mentalità dell'artista, alcuni hanno un estremo rispetto degli spazi delle opere di mio padre e portano solo opere di piccole dimensioni che vanno ad arricchire l'ambiente dove si trovano, altri invece hanno anche portato 50/60 opere enormi ed hanno invaso proprio lo spazio, stravolgendolo, ma essendo legato alla propria mostra gli è stato concesso.

Che legame aveva Ugo Guidi con Forte dei Marmi? Perché ha scelto di lavorare proprio a Forte dei Marmi?

Mio padre è venuto a Forte dei Marmi nel 1940 perché ha sposato una fortemarmina, era nato a Montiscendi. Era allievo di Arturo Dazzi, un allievo formato a valido perché Dazzi lo scelse come suo assistente in Accademia a Carrara, dove insegnava. Lo studio di Dazzi si trovava la via parallela a quella dove si trova ora la casa - museo. Mio padre andava ad aiutare Dazzi a sbozzare le forme in marmo ed a definire alcuni particolari della stele a Guglielmo Marconi che si trova all'EUR a Roma. Noi si abitava prima, quando sono nato, davanti alla Capannina di Franceschi, poi si innamorò della zona di Vittoria Apuana e decise di acquistare il terreno dove costruì la casa negli anni '50. La casa è nata già con l'idea di casa/atelier con un ampio giardino dove poteva scolpire ed uno studio dove poter accogliere le persone e disegnare. 

Ugo Guidi ha avuto rapporti lavorativi anche con altre città? 

Ha avuto dei rapporti stretti anche con Firenze, Pietrasanta e Carrara. A Pietrasanta sono state cotte tutte le terrecotte presenti nella casa - museo. Un suo amico aveva un piccolo forno per terracotta e mio padre andava da lui a cuocerle; aveva un rapporto d'amicizia con questa persona, ma aveva un forno di 40cm d'altezza, per questo molte statue hanno quell'altezza. Nel momento in cui mio padre ha avuto la necessità di fare opere più grandi le sezionava, le cuoceva e poi le ricomponeva nella struttura più grande. Poi a Pietrasanta nel famoso Studio Sem sono state realizzate le opere monumentali come "il portiere" che si trova a Forte dei Marmi, "il calciatore" che si trova a Coverciano ed " Cavallo e cavaliere" che invece si trovano nel giardino del museo. Carrara è sempre stata nel cuore di mio padre, ci ha studiato e poi è stato docente all'Accademia di belle arti dal 1948 fino alla sua morte. Mio padre è stato la memoria storica dell'Accademia perché Carrara essendo fuori dai grandi circuiti ha sempre avuto un grande nome legato al marmo, ma non essendo Roma o Milano è sempre stata un punto di transito per i docenti dove trovavano il posto libero e poi chiedevano il trasferimento per tornare alle sedi più prestigiose nelle grandi città, mio invece è sempre stato a Carrara ed è stato la memoria storica di tutto ciò che è stato l'insegnamento dal 1948 al 1977 a livello accademico in scultura. 

Cosa è cambiato dal 1948 al 1977 fino ad oggi nell'insegnamento?

Beh, nell'immediato dopoguerra intanto il numero di studenti si poteva contare su una mano a dispetto dei numeri che ci sono ora, basti pensare che solo a Carrara ci sono 150 studenti cinesi ed infatti la prossima mostra che ospiteremo sarà di una ragazza cinese ed un ragazzo coreano.
Poi sono cambiati i metodi con cui si scolpisce, ma la base è rimasta sempre quella del 1948 se si vuole intraprendere un certo percorso artistico.

In primavera è stata fatta una mostra retrospettiva ad Ugo Guidi a Firenze, vuoi parlarne?

Certo! Mio padre ha avuto sempre un rapporto strettissimo con Firenze, perché dal 1956 ha sempre esposto in anteprima tutta la sua produzione a Firenze perché era legato alla galleria non commerciale l'Indiano, si può dire che fosse una galleria culturale  Cento disegni sono agli Uffizi, un'opera scultorea anch'essa agli Uffizi, una a palazzo Pitti e l'anno scorso siamo stati contattati perché molte opere di mio padre si sono interessate alla religione e proprio su questo tema è stata fatta dal primo aprile al 15 giugno nella cripta di san Lorenzo la mostra " il cammino dell'uomo tra arte e fede, da Ugo Guidi ad Igor Mitoraj", dove c'era una sala riservata a 20 opere di mio padre tra disegni e sculture.

Deve essere stata una bella soddisfazione! 

Sì, sia per noi come famiglia che per il lavoro che stiamo portando avanti come museo, è uscito anche un bel catalogo abbinato alla mostra che è consultabile nel museo. Siamo anche entrati nei musei registrati della sovrintendenza dello stato grazie ai carteggi di mio padre con i letterati del 1900 ed anche questa è stata una bella soddisfazione. 

Ti voglio raccontare un mio ricordo personale, due anni dopo la morte di mio padre è stata fatta una grande mostra a Seravezza, dopo il ponte di ferro sulla destra c'è una struttura che era delle suore con un grande giardino. Leonida Repaci, presidente del premio Viareggio, ha fatto un pullman con tutti i giurati del premio per portarli a vedere la mostra ed ho la foto proprio con lui con sfondo un'opera di mio padre e mi ha detto: " Io questo artista non lo conoscevo, non l'ho conosciuto in vita, ma è un grande artista".

Per tornare all'attualità quali mostre ci sono in programma?

Ora a febbraio inauguriamo la mostra di due giovani estremamente interessanti, una cinese , Hu, che fa la fotografa, arti multimediali e dipinge ed il suo ragazzo che è uno scultore coreano, Park, ci rivolgiamo all'estremo oriente, con due patrocini l'Istituto Confucio di Pisa e l'Istituto Coreano di Roma. La nostra piccola realtà viene proiettata sempre più a livello internazionale, già lo scorso anno in tutto il mondo ci hanno chiesto 95 patrocini. Lo scorso anno abbiamo mandato, grazie all'Università di Nanchino, quattro artisti spesati in tutto a fare una sorta di gemellaggio, gli artisti erano due di Forte dei Marmi, Domenico Monteforte ed Agostino Cancogni e due toscani, Xhomo, albanese, ma adottato da Firenze e Marcello Bertini di Lasta a Signa, quindi anche lui vicino a Firenze. 

Poi ci sono tante altre mostre sia di un belga che di un artista russo che fa icone proprio per le chiese ortodosse, dove, proprio a Forte dei Marmi, sta cercando di avere i permessi per costruire la prima chiesa ortodossa vista la vasta comunità russa che si trova in zona. E poi il premio intitolato a mio padre, premio Ugo Guidi, dove vi invito già da ora.

Ti ringraziamo Vittorio per la disponibilità e per l'invito, cercheremo di non mancare.

 

 

FONTE:Logo la gazzetta di viareggio 

 

footer1

e-max.it: your social media marketing partner